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Ecco i possibili effetti che un eccesso di zuccheri semplici può avere sul tuo organismo.

  • Immagine del redattore: Fiammetta Rimini
    Fiammetta Rimini
  • 28 dic 2020
  • Tempo di lettura: 5 min

Aggiornamento: 7 gen 2021


Incremento del testosterone nella donna, aumento della risposta infiammatoria cronica, rilascio di dopamina e dipendenza, questi sono solo alcuni degli effetti che il consumo eccessivo di zucchero può causare al nostro organismo.

La questione più preoccupante però è che oggi per consumare eccessivamente zucchero ci vuole veramente poco anche con una dieta normale. Se non stiamo attenti questo porta a una dipendenza cronica da assuefazione e a un’alterazione della nostra percezione del gusto reale degli alimenti con conseguente ricerca continua del sapore dolce.

 

Secondo le indicazioni dell'American Heart Association, gli uomini non dovrebbero consumare più di 9 cucchiaini (36 grammi o 150 calorie) di zuccheri semplici aggiunti al giorno e le donne non più di 6 cucchiaini (24 grammi o 100 calorie).

L'americano medio consuma 17 cucchiaini di zucchero aggiunto ogni giorno, ciò si traduce in circa 26 kg consumati all'anno. Questo equivale a mangiare un pacco da un kilo di zucchero ogni due settimane.


In “That Sugar Film”, l'attore australiano Damon Gameau ha deciso di condurre un esperimento in cui è passato a una dieta povera di grassi e ricca di zuccheri per 60 giorni dove mangiava 40 cucchiaini di zucchero al giorno senza alterare l’apporto calorico complessivo.

I risultati del suo esperimento sono stati inquietanti; nonostante fosse un uomo sano sui 30 anni di età in due mesi:

  • ha sviluppato steatosi epatica

  • è aumentato di circa 8,5kg in 2 mesi

  • ha cominciato a instradarsi verso un diabete di tipo II

  • ha sviluppato una mancanza cronica del sonno con un principio di depressione


 



Cos’è lo zucchero?



Lo zucchero chiamato anche carboidrato, è una molecola che può presentarsi in forma più o meno complessa e ha come scopo quello di produrre ATP o energia.

Nella sua forma più semplice viene chiamato “monosaccaride” ovvero composto da un’unica molecola di zucchero, come ad esempio il glucosio o il fruttosio.

La combinazione di due monosaccaridi forma un “disaccaride” per esempio il saccarosio o il lattosio.

Infine la combinazione di più monosaccaridi crea un "polisaccaride" come ad esempio l’amido o la cellulosa.


Il glucosio è la principale forma utilizzata dal nostro corpo, i carboidrati in forma semplice e complessa sono convertiti proprio in glucosio dal nostro organismo. Rappresenta la forma di energia preferita dalle nostre cellule. E’ per questo che agli sportivi prima di una gara si raccomanda di “ricaricare” le loro scorte di zucchero mangiando un pasto ricco di carboidrati in forma complessa e/o semplice.


Il fruttosio è lo zucchero presente in natura nella frutta, nel miele e nello sciroppo di mais. Il fruttosio è una forma di zucchero principalmente gestita dal nostro fegato; ha la caratteristica molto “pericolosa” di bypassare i segnali di sazietà poiché non stimola il pathway insulinico. Se si mangia un eccesso di fruttosio il fegato non riesce a smaltirlo e l’eccesso viene immagazzinato sotto forma di trigliceridi


Il saccarosio è il normale zucchero da cucina che tutti usiamo o abbiamo utilizzato. Viene estratto dalla canna da zucchero e subisce un processo di raffinazione intenso che concentra molto il prodotto (da 5kg di prodotto di zucchero di canna si ha mezzo kg di zucchero bianco). Il saccarosio è un disaccaride composto per il 50% da glucosio e il 50% da fruttosio.


Il lattosio è invece il disaccaride presente nel latte a cui il 65% della popolazione mondiale è intollerante, ovvero non riesce a digerire e a ben gestire questo zucchero a causa della mancanza di efficienza o presenza dell’enzima che lo scinde, la lattasi.



 


Quali sono gli effetti dello zucchero per il nostro organismo?




Zucchero nel sangue:

Non tutti gli zuccheri hanno lo stesso effetto sulla glicemia, vale a dire sullo zucchero presente nel sangue e sul rilascio conseguente di insulina da parte del pancreas.

Per esempio mangiare una mela può avere un effetto minore sui livelli di zucchero nel sangue rispetto a mangiare un’anguria; questo viene chiamato indice glicemico o ancora meglio carico glicemico, indicatore più reale che rapporta i grammi mangiati di un alimento e il suo contenuto in zucchero.

L'insulina è l'ormone prodotto dal nostro organismo in risposta all'aumento di zuccheri nel sangue (glicemia) e per questo è considerata un ormone chiave nella relazione tra cibo e cancro, ma regola anche altri aspetti del funzionamento del nostro organismo.


Troppa insulina in circolo, per esempio, induce una produzione eccessiva di testosterone nella donna, l'ormone sessuale maschile. Inoltre l'insulina favorisce la produzione di un fattore di crescita chiamato IGF-1 che induce la crescita delle cellule in generale e in particolare di quelle cancerose. Alcuni tumori, come per esempio quello del seno, sono particolarmente sensibili all'azione combinata degli ormoni sessuali e dei fattori di crescita e risultano quindi, in alcuni studi, più strettamente legati al consumo di zuccheri.



La risposta infiammatoria:

Quando assumiamo zucchero il corpo aumenta anche la risposta infiammatoria; questo probabilmente ha una ragione evoluzionistica poiché gli alimenti zuccherini rappresentano alimenti calorici che nel momento in cui li mangiavamo ci davano la possibilità di reagire meglio ai patogeni esterni.


L’infiammazione è un processo essenziale per il nostro corpo, permette di guarire da un’infezione, se siamo malati (in presenza di batteri o virus) oppure di rimetterci da un allenamento molto intenso. Il problema dell’infiammazione sorge quando questa diventa cronica, non più in presenza di eventi acuti.


Quando si presenta un’infiammazione cronica? Per esempio se ti stai allenando troppo di frequente, se fumi un pacchetto al giorno di sigarette, se sei stressato e la presenza di un eccesso di grasso soprattutto in forma viscerale.


Un eccesso di zucchero tende inoltre a formare i corpi di glicazione (AGE) composti nocivi che si formano quando grassi e proteine si combinano con lo zucchero nel sangue, facendo perdere di funzionalità molecole di importanza essenziale nell’organismo come per esempio i globuli rossi.


Zucchero e cervello:

Lo zucchero ha anche effetti sul nostro cervello; quando lo mangiamo vengono rilasciati peptidi oppioidi endogeni e dopamina nell’organismo che ci garantiscono l’effetto di benessere e soddisfazione. La dopamina tuttavia è molto problematica perché sfocia spesso nel circuito della ricompensa ovvero più ne prendiamo, più siamo assuefatti (desensibilizzati), maggiore è la concentrazione necessaria per arrivare all’effetto di benessere che ricerchiamo. Invece che sentirci più felici e soddisfatti rimaniamo insoddisfatti alla ricerca di stimoli intensi. I ricercatori hanno osservato che lo zucchero attiva circuiti simili a quelli attivati dall’eroina e dalla cocaina. Lo zucchero viene chiamato in diversi modi dall’industria alimentare (occhio all’etichetta!), di seguito troverai l’elenco delle fonti più frequenti


 

Nascondino!


Lo zucchero si nasconde dietro diversi nomi, impariamo a conoscerli:

  • destrosio

  • fruttosio

  • glucosio

  • lattosio

  • maltosio

  • saccarosio

  • zucchero di barbabietola

  • zuccheoro di canna

  • zucchero semolato

  • succo di canna

  • zucchero di cocco

  • zucchero a velo

  • sciroppo di mais

  • fruttosio, zucchero di dattero

  • destrina, malto

  • sciroppo di glucosio

  • zucchero d’uva

  • maltodestrine

  • zucchero muscovado

  • nettare, sciroppo d’agave

  • malto d’orzo, melassa

  • sciroppo di riso, caramello

  • sciroppo di carruba

  • sciroppo di mais

  • succo di frutta concentrato

  • succo di frutta

  • sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio

  • miele

  • zucchero invertito

  • sciroppo di malto

  • succo d’acer

  • melassa

  • sciroppo di riso

  • sciroppo di sorgo


 

In conclusione


La problematica grossa non è il consumo di zucchero in sè, ma l’eccesso che l’alimentazione moderna ci porta ad assumere. In natura non esistono dosaggi così concentrati. come nei prodotti confezionati, il nostro corpo non è mai stato così sollecitato come negli ultimi 50 anni. Gli effetti a lungo termine di questa continua e massiccia stimolazione insulinica data principalmente dall’alto contenuto in zucchero iniziano a vedersi ora, con un aumento di malattie degenerative a componente multifattoriale, come il diabete di tipo II, malattie cardiovascolari e obesità.

La raccomandazione non è di demonizzare lo zucchero, ma tutti gli elementi raffinati. Prediligere preparazioni fatte in casa dove gestiamo noi il quantitativo inserito, ci permette di educare il palato a sapori più naturali e di ridurre gli zuccheri aggiunti.








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